Onicomicosi: la “malattia” delle unghie
Le nostre unghie si presentano particolarmente fragili, più spesse del solito, con piccole deformazioni, opache, con macchioline bianche o gialle? Prestiamo attenzione a queste avvisaglie: l’alterazione visibile della consistenza o del colore potrebbe nascondere infezioni in corso da non sottovalutare.
Anche le unghie delle mani e dei piedi possono ammalarsi e svelare lo stato di salute di una persona: «Un’unghia sana ha una lamina rosea e una superficie liscia, regolare e semitrasparente» spiega Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano e Presidente Fondatore di ISPLAD. «Una modifica di questo aspetto può essere il segnale che qualcosa non va a livello locale e, anche, generale».
Quali sono i sintomi più diffusi di un’unghia “malata? E quali le patologie o i disturbi correlati?
Quando l’unghia è particolarmente sottile e presenta striature o solchi potremmo soffrire di carenze vitaminiche e minerali (ferro, zinco e selenio) o mancanza di calcio. Se sulla superficie, invece, troviamo delle piccole macchie nere, queste potrebbero essere la spia di altrettanti emorragie causate da lievi traumi. Anche i famosi segni bianchi, conosciuti come Leuconichia (per saperne di più leggi qui), nei bambini sono indicativi di micro lesioni mentre nelle donne possono essere causati da manicure aggressive o smalti sbagliati. «Un netto cambiamento di colore» sostiene il dermatologo «potrebbe segnalare la presenza della tipica malattia delle unghie, l’onicomicosi, un’infezione provocata da funghi, lieviti o muffe, che tendono a renderle bianche o giallastre, frastagliate e friabili».
Quest’ultima patologia, che rappresenta più del 50% dei disturbi ungueali e colpisce circa 6,5 milioni di italiani tra i 40 e i 60 anni, interessa soprattutto le unghie dei piedi: il calore e l’umidità presenti nelle scarpe, infatti, favoriscono la proliferazione della micosi. Il fungo responsabile dell’infezione penetra attraverso crepe e microfessure dell’unghia, abbatte lo strato di cheratina che la compone e ne trasforma il PH da acido ad alcalino. Ne consegue una trasformazione evidente dell’unghia, che si manifesta con la variazione di forma, tonalità e consistenza.
Indossare scarpe o calzature che impediscono la traspirazione, camminare a piedi nudi in luoghi pubblici e umidi (come piscine e palestre), soffrire di eccessiva sudorazione, eliminare le pellicine intorno all’attaccatura dell’unghia (che funge da barriera contro i germi) costituiscono i maggiori fattori di rischio in grado di aumentare sensibilmente le probabilità di avere l’onicomicosi. Ulteriori “aggravanti” sono l’età avanzata ed essere affetti da disturbi cardiocircolatori, a carico del sistema immunitario, e da diabete.
Per contrastare l’infezione si può ricorrere a prodotti topici che agiscono sradicando il fungo responsabile, anche se la cura richiede tempi molto lunghi (da sei mesi per le unghie delle mani a un anno per quelle dei piedi). Nelle fasi più avanzate del disturbo, invece, si devono assumere farmaci per via orale e talvolta è necessario sottoporsi a intervento chirurgico.
Prima di incappare in questa fastidiosa patologia, però, è possibile attuare piccoli accorgimenti di natura preventiva: è raccomandabile asciugare con cura mani, piedi e lo spazio tra le dita; non camminare scalzi in ambienti comuni umidi; prediligere calze in fibra naturale; alternare, appena possibile, le scarpe chiuse ai sandali; evitare di strappare le cuticole e non utilizzare prodotti aggressivi per la manicure.
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Fonte: Ok Salute – Onicomicosi: la “malattia” delle unghie