La dieta giapponese come la mediterranea: allungano la vita
Anche in Italia ormai è diventato piuttosto comune mangiare sushi. Città come Milano traboccano di ristoranti giapponesi. Quella che sembrava una moda è invece una buona abitudine.
Chi mangia il pesce crudo e gli altri cibi orientali infatti ha più probabilità di vivere a lungo rispetto a chi non lo fa. Sono questi i risultati di una ricerca del National Centre for Global Health and Medicine di Tokyo, pubblicata sul British Medical Journal, che ha evidenziato come le linee guida alimentari giapponesi, che prevedono un consumo equilibrato di cereali, ortaggi, frutta, pesce e poca carne, portano a un minore rischio di morte prematura per tutte le cause, incluse le malattie cardiovascolari. È noto che il Giappone sia, insieme proprio all’Italia, uno dei Paesi con il maggiore tasso di longevità del mondo.
I ricercatori, coordinati dal dottor Kayo Kurotani, hanno messo sotto osservazione lo stile di vita e le abitudini alimentari di quasi 80.000 persone (36.624 uomini e 42.920 donne di età compresa tra 45 e 75 anni) che non avevano precedenti per cancro, malattie cardiache o del fegato. Le loro risposte ai questionari sono state confrontate con la Japanese Food Guide Spinning Top, un sorta di piramide alimentare con le indicazioni precise di quante volte mangiare un alimento, redatto dal Ministro della Salute giapponese.
Chi seguiva una dieta aderente alla Japanese Food Guide manifestava il 15% in meno di possibilità di morte prematura nel corso dei successivi 15 anni, che per lo più derivava da una riduzione delle morti per malattie cerebrovascolari.
Quindi quella giapponese, raggiunge la dieta Mediterranea, entrambe utili a vivere più a lungo. Più precisamente, la nostra dieta regala 15 anni alle donne e otto agli uomini. A confermare la bontà del nostro regime alimentare (abbinato ad attività fisica, peso nella norma e niente sigarette) è una grande ricerca su oltre 120mila persone condotta dall’Università di Maastricht, in Olanda.
Gli studiosi hanno seguito per dieci anni 120.852 uomini e donne che nel 1986 avevano tra i 55 e i 69 anni. Per ognuno hanno valutato quattro parametri di vita sana: dieta, peso forma, attività fisica e niente sigarette.
In chi seguiva l’alimetazione tipica del nostro Paese (verdura, olio d’oliva, frutta, noci, pesce e cereali, poca carne e alcol), la mortalità scendeva in maniera significativa. Soprattutto per le donne: ben 15 anni di salute guadagnati (8 per gli uomini). «Questo studio dimostra che uno stile di vita sano può portare a significativi benefici per la salute», spiega Piet van den Brandt, che ha guidato lo studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition.
Francesco Bianco
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Fonte: Ok Salute – La dieta giapponese come la mediterranea: allungano la vita